Dedichiamo il mese di marzo a Tilde Capomazza, consigliera dell’Unione femminile dal 2012 al 2018, anno della sua dipartita. Tilde, regista, giornalista televisiva, scrittrice, aveva scritto e girato il primo libro e documentario sulla giornata dell’otto marzo, smentendo alcune tesi poco verificate storicamente: 8 marzo. Una storia lunga un secolo (Jacobelli, 2009). Il video è disponibile online: https://www.youtube.com/watch?v=wlJk2l3naBY
La lotta delle donne, però, non si è conclusa. Non vogliamo che l’8 marzo sia una giornata commemorativa o di festa. È una giornata di lotta e lo è ancora di più oggi, con la pandemia ancora in corso che vede penalizzate soprattutto le donne. Rispetto alle cittadine europee di altri paesi, le italiane sono costrette a una scelta: rinunciare alla maternità temendo per il lavoro o rinunciare al lavoro. È ancora necessario sradicare nel nostro immaginario l’idea che i ruoli maschili e femminili siano «naturali» perché l’indipendenza economica attiva delle donne è la prima garanzia di libertà individuale e di sviluppo sociale. Le donne italiane hanno visto nel 2020 aumentare il loro lavoro, con lo smart working che si è sovrapposto agli impieghi domestici.
La pandemia non ci ha reso tutti uguali. In realtà l’emergenza sanitaria ha acuito le disuguaglianze di classe, di genere, geografiche e generazionali e ha ulteriormente messo in evidenza la violenza che ancora esiste nelle famiglie, come si vede dall’aumento di femminicidi e suicidi durante la quarantena. È diventato inoltre più difficile accedere ai servizi sanitari pubblici per la salute sessuale e riproduttiva (parto, aborto ecc,).
Per questo, la battaglia non è finita. l’Unione femminile nazionale, in lotta per i diritti da più di un secolo, fa proprie le modalità di protesta che il movimento delle donne si dà nelle piazze e per tutto il mese propone una serie di incontri di riflessione in streaming sul passato e sul presente di queste lotte.
Immagine: https://www.facebook.com/ogolnopolskistrajkkobiet/photos/1785705891455401