Lo scambio delle donne. Una rilettura di Marx, Engels, Lévi-Strauss e Freud è la traduzione del saggio di Gayle Rubin The Traffic in Women: Notes on the ‘Political Economy’ of Sex, al quale risale la definizione di sex/gender system, e da lì la diffusione del termine ‘gender‘.
Ne forniamo entrambe le versioni
– articolo in inglese
– articolo in italiano
La prima traduzione italiana di questo articolo di antropologia è nella rivista DWFdonnawomanfemme, di cui l’Unione femminile nazionale conserva l’archivio storico.
L’articolo è pubblicato nel n. 1/1976. Qui l’abstract fornito dal sito della rivista.
Una lettura esegetica dell’opera di Claude Lévi-Strauss e di Sigmund Freud, secondo Gayle Rubin, fornisce elementi preziosi per individuare l’origine dell’oppressione sessuale. Le femministe marxiste, che molto hanno contribuito a far luce sul ruolo della donna nel regime capitalista, spesso non hanno considerato che l’oppressione sessuale viene prima del capitalismo.
Engels giustamente aveva osservato che l’oppressione sessuale faceva parte dell’eredità che il sistema capitalistico aveva ricevuto dalle strutture sociali preesistenti. Aveva riconosciuto che quel che era stato considerato come sesso era un prodotto culturale. Ma le intuizioni di Engels erano limitate dallo sviluppo dell’antropologia dell’epoca.
È merito di Lévi-Strauss aver affrontato sistematicamente il problema della diversità delle forme di parentela postulando come principio fondamentale della parentela lo scambio delle donne. Ciò costituisce implicitamente una teoria della subordinazione delle donne. L’espressione della divisione dei sessi è il risultato di un’imposizione sociale, vale a dire un prodotto delle relazioni sociali della sessualità. Eppure né l’antropologia, né la descrizione dei sistemi di parentela spiegano il meccanismo attraverso il quale la società riesce ad inculcare nei bambini convenzioni relative al sesso.
A questo punto l’autrice invita a ricorrere alla psicoanalisi e intraprende un esame critico delle teorie spesso contrastanti dei successori di Freud, in particolare le teorie di Lacan. Conclude che i progressi recenti dell’antropologia e della psicoanalisi hanno preparato il terreno per una nuova versione di L’Origine della Famiglia, della Proprietà e dello Stato.