Angela Maderna, L’altra metà dell’avanguardia quarant’anni dopo, postmedia books, Milano, 2020
La mostra L’altra metà dell’avanguardia 1910 1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche si è svolta nel 1980 a Palazzo Reale di Milano. Curata da Lea vergine, con allestimento di Achille Castiglioni, presentava le opere di oltre 100 artiste attive all’interno dei movimenti d’avanguardia di inizio ‘900, fino ad allora cancellate dalla storiografia. Una mostra ritenuta ancora oggi fondamentale per la storia dell’arte e alle questioni di genere.
Quarant’anni dopo, attraverso la ricostruzione di quel progetto e la sua ricollocazione nel contesto storico critico internazionale e dei movimenti femministi degli anni ‘70, Angela Maderna analizza l’eredità di quell’enorme lavoro condotto da Lea Vergine. Un lavoro, scrive l’autrice, realizzato in contrasto con le convinzioni del femminismo più radicale.
In che misura questo lascito è stato raccolto negli ultimi quarant’anni in Italia, sia nell’ambito degli studi specialistici, sia sul piano della formazione e della divulgazione? Fino a che punto la sua eredità è stata colta?
Angela Maderna è storica dell’arte, critica e redattrice. Collabora stabilmente con Domus e con il quotidiano La provincia di Como. Ha collaborato con istituzioni pubbliche e private. È stata capo servizio cultura di Edizioni zero. Suoi testi sono stati pubblicati su Abitare, Flash Art, Mousse Magazine, Rolling Stones Italia e l’Uomo Vogue