Mostra di Chiara Corio. Inaugurazione 7 marzo dalle 17,30 alle 21
Dal 7 all’11 marzo 2019, dalle 9 alle 18, ingresso gratuito
Unione Femminile Nazionale, Corso di Porta Nuova 32, Milano
I quadri di Chiara Corio sono collage materici, assemblaggi di stoffa carta e altri materiali di riuso, uniti a tecniche miste di pittura e disegno: acquarello, acrilico su tela, stampa su tela fotografica.
I materiali utilizzati come base, supporto, decori, sono tutti di riciclo : cartoline, inviti, sacchetti della spesa, ritagli di stoffe, circuiti di computer, insieme ai quali a volte convivono perline, piume, mappe, bustine, strass, etichette, e ogni cosa che mi possa ispirare.
Strati d’animo
Una riflessione sulle esperienze che le donne vivono nel corso di una giornata, nel corso di una vita. Substrati dimenticati che a volte inaspettatamente riaffiorano.
A volte condivise, a volte racchiuse nell’intimo, queste esperienze rappresentano momenti diversi di gioia e dolore, pensiero e azione che ognuna di noi ha provato direttamente o indirettamente.
Esperienze culturali, sociali, sentimentali, sessuali, comuni alla sfera femminile siano esse fisiche o emotive, si sono sovrapposte l’una all’altra, intrecciate, fuse insieme o sono apparentemente scivolate via, ma tutte hanno stratificato nell’intimo a formare il substrato delle nostre coscienze e del nostro modo di essere.
Molte di queste esperienze, anche quelle non dette, emergono nei gesti del quotidiano, nella parola nel timbro della voce.
E’ un invito per tutte le donne a parlare, a parlarsi, a mettere in comune le proprie idee, i linguaggi, gli amori, le sofferenze, per scoprire la comunanza di questi paesaggi femminili della mente e dell’anima. E dove la voce non può essere udita o la parola espressa, rimangono le immagini.
“Vi propongo così i miei pensieri tridimensionali”
Chiara Corio, photo-editor giornalista professionista, vive e lavora a Milano.
Impunemente innamorata dell’arte e della fotografia, sin da bambina mi sono destreggiata nel cercare, ritagliare, incollare e sovrapporre fotografie e immagini. Allora raccoglievo i miei ARTEfatti in quaderni.
Crescendo ho scoperto dapprima le magie della camera oscura, poi quelle dell’editoria.
Ho continuato così a ricercare fotografie e immagini per professione ma, per gioco, a usare colla e forbici. Ho anche imparato a osservare gli oggetti e i materiali: ogni oggetto di uso comune, ogni pezzo di plastica carta,vetro, legno o stoffa, può essere trasformato e reinventato, riciclato e riproposto, con sentimento e ironia, così come le nostre vite.