Mary Barton è il primo romanzo di Elizabeth Gaskell (ed. Croce, 2016), pubblicato la prima volta nel 1848 (lo stesso anno in cui viene pubblicato il Manifesto del partito comunista), ed è

il primo romanzo vottoriano ad assumere come punto di vista dominante quello di un operaio cartista. Oltre a mettere la classe industriale di Manchester di fronte alle sue responsabilità, con la sua opera d’esordio Gaskell mirava a risvegliare la coscienza nazionale sul fatto che anche il più virtuoso e irreprensibile degli operai, di fronte all’insensibilità di governanti e potenti, finisce per lasciarsi attrarre dalla tenebra devastatrice della cospirazione terroristica e della violenza antisociale

(dall’introduzione di Francesco Marroni, p. XVII)