Giovedì 12 settembre alle 19.00 finissage con presentazione della curatrice, Laura Ferrario, e con la presenza della artiste e degli artisti.

La mostra è aperta da martedì 10 a giovedì 12 settembre 2019, dalle 12.30 alle 18.30.

Unione femminile nazionale, Corso di Porta Nuova 32, Milano

La mostra porta all’attenzione del pubblico il complesso rapporto tra arte e corporalità, maschile e femminile, amore e psiche. Ne scaturisce un’esposizione volutamente eterogenea, in cui ogni artista offre una visione squisitamente personale. A tratti si colgono dissipatezza e alterità. Solipsismo, reificazione, sgomento, autorefenzialità ironia e gioco, malinconia, tentativi di comprendere. Si evidenzia l’assenza di situazioni emozionali in cui vi siano al centro l’affettività, la tenerezza, la bellezza apollinea: aleggia su tutto un senso di irrisolto e cose in divenire. Altri elementi di rilievo sono la paura, il nascondimento, la violenza.

L’Arteincorpo. Generi e generazioni a confronto

Opere di Fabio Arrabito, Luciana Bianchi, Pat Carra, Marco Cefis, Chiara Corio, Federico Demartini, Samanta Malavasi, Elisabetta Pagani, Cristina Sirizzotti, Fortuna Todisco.

Laura Ferrario, curatrice.

La mostra fa parte di “Il Tempo delle Donne, la festa-festival organizzata da Corriere della Sera e La27esimaOra“. Per info: unionefemminile.it/larteincorpo/ – tel. 026599190 – 026572269

La mostra porta all’attenzione del pubblico il complesso rapporto tra arte e corporalità, maschile e femminile, amore e psiche. Ne scaturisce un’esposizione volutamente eterogenea, in cui ogni artista offre una visione squisitamente personale. A tratti si colgono dissipatezza e alterità. Solipsismo, reificazione, sgomento, autorefenzialità ironia e gioco, malinconia, tentativi di comprendere. Si evidenzia l’assenza di situazioni emozionali in cui vi siano al centro l’affettività, la tenerezza, la bellezza apollinea: aleggia su tutto un senso di irrisolto e cose in divenire. Altri elementi di rilievo sono la paura, il nascondimento, la violenza.

Di seguito gli artisti e le artiste che partecipano alla mostra corredati da brevi spunti interpretativi.

FABIO ARRABITO, IL CORPO NASCOSTO

Visioni antropomorfe trasfigurate in maschere che nascondono il volto e lo trasfigurano, rivelando nel contempo un intento apotropaico, nella fusione della morfologia umana e animale. Riecheggiano gorgoni atipiche di antichissima memoria. Antico valore di nascondimento e disvelamento della maschera. Paura e ancestralità.

LUCIANA BIANCHI, IL CORPO ORNATO

Gioielli preistorici di sapore tribale. Elementi della natura catturati per magnificare la bellezza del corpo femminile. Scudi biomorfi come lucenti carapaci, austere armature a sicura difesa. Il gioiello come ornamento necessario. Naturalità e usanze. Tribalità e preistoria.

PAT CARRA, IL CORPO RACCONTATO

Vignette che muovono il pensiero. Acume, umorismo e intelligenza si fondono in un minimalismo stilistico che porta con sé una ricchezza di significato. Multum in parvo.

MARCO CEFIS, IL CORPO ELEVATO

Tele severe in cui austerità e profonda ricerca si fondono con coerenza. Microcosmo e macrocosmi trovano una sintesi nel corpo dello yogi che è soprattutto espressione animica.

CHIARA CORIO, IL CORPO DELLE ICONE

Assemblaggi e pittura riportano in vita dive e donne, scrittrici, antiche dame, icone di stile. La donna, solo lei e sempre lei, in molte declinazioni con una sensualità a tratti esibita e a tratti sotterranea. L’eleganza le conduce tutte per mano.

FEDERICO DEMARTINI, IL CORPO NELLE PAROLE

Bisticci linguistici si rincorrono evidenziando qui pro quo e incomunicabilità. Significante e significato si rincorrono nella mosca cieca del divertissement tra i sessi.

SAMANTA MALAVASI, IL CORPO OLTRE

Trasparenze e visioni che travalicano. Colori che si inseguono giocosi e allarmanti ad un tempo.

ELISABETTA PAGANI, IL CORPO IN LUCE

Cesure e spazi. La gestione della luce, masse e squarci, pieni e vuoti. La luce crea e disvela, parla e rivela.

CRISTINA SIRIZZOTTI, IL CORPO CREATORE

Figure di donne fertili e morbide. In calma quiete o mosse dal vento. La femmina creatrice archetipo vitale: ricchezza animica e carnale.

FORTUNA TODISCO, IL CORPO REIFICATO

Donne macellate. lo specchio dei tempi. Coraggio e disvelamento. Dietro le quinte dell’accondiscendenza, del sorriso forzato, della bellezza costretta, si erge un costo: sempre la donna morta, sicuramente in primis nella psiche. Minimalismo e stilizzazione consentono la visione altrimenti insostenibile.

Profili biografici

Laura Ferrario. Nasce a Seregno nel 1972 da genitori dediti alle arti del fuoco, in particolare ceramica, vetro e porcellana. Laureata in Filosofia Estetica all’Università degli studi di Milano, si inserisce nel panorama critico come innovatrice e promotrice delle arti del fuoco. A questo proposito fonda nel 2017, con l’amica giornalista Alessandra Palma, il Blog Arte “Giocare col Fuoco. Ceramica & Co.” in cui promuove gli artisti del fuoco attraverso interviste, articoli, fotografie, testi critici. 

Fabio Arrabito. Nato a Ragusa nel 1989, studia scultura presso l’Accademia di belle arti di Roma. Collabora con diversi artisti, gallerie spagnole e italiane e fiere d’arte. L’esperienza lo porta a contatto con altri settori come  il restauro lapideo e ligneo presso ditte private e l’opificio delle pietre dure di Firenze. Collabora con ditte specializzate in marmo come tecnico di macchinari industriali cnc (controllo numerico) tra Malta, Siena e Ragusa.

Luciana Bianchi. Nata a Milano nel 1961, ha realizzato per parecchi anni principalmente sculture di piccole e grandi dimensioni, con diverse tecniche-materiali in ambito teatrale, pubblicitario, moda, arredamento. Parallelamente si è occupata di restauro ligneo e decorazioni. Ha fatto studi artistici affiancati ad approfondimenti di tecniche artigiane.

Pat Carra. Nata a Parma nel 1954, disegna fumetti umoristici per giornali, libri, campagne di informazione, mostre. Ricama a mano vignette e strisce su tele di lino, cotone, canapa. È tra le fondatrici di Aspirina rivista acetilsatirica e del blog Erbacce. Forme di vita resistenti ai diserbanti, progetti femministi e umoristici.

Marco Cefis. Nato a Casorate Primo (Pv) nel 1982, completa gli studi a Milano presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Pittore, scultore, musicista. Il corpo umano è al centro del suo lavoro, sempre alla ricerca costante della luce, della plasticità della posa, dell’espressività del volto. 

Chiara Corio. Nata a Milano nel 1962, photo-editor giornalista professionista. I suoi quadri sono collage materici, assemblaggi di stoffa carta e altri materiali di riuso, uniti a tecniche miste di pittura e disegno: acquarello, acrilico su tela, stampa su tela fotografica. I materiali utilizzati come base, supporto, decori, sono tutti di riciclo. Protagoniste nelle sue opere sono le donne, nella loro forza, bellezza e quotidianità.

Federico Demartini. Nato a Milano nel 1983, lavora come Head of Digital presso una firma dell’alta moda maschile napoletana. Laureato in fisica e appassionato di comunicazione, coltiva quotidianamente un personale e collettivo rapporto con la creatività e i creativi. Si dedica ad una ricerca continua sul linguaggio e sul comunicare attraverso la sperimentazione del bisticcio, figura retorica che consiste nell’affiancare parole simili nel suono ma diverse nel significato.

Samanta Malavasi. Nata a Carpi (Mo), nel 1973, è laureata all’Accademia di Belle Arti a Bologna, insegna arte e lavora nell’editoria per ragazzi. E’ pittrice e illustratrice. L’uso del colore su supporto trasparente è il tratto caratteristico della sua opera, ispirata al tema del “Vedere oltre”, nell’arte e nella vita.

Elisabetta Pagani. Nata a Milano nel 1951, è laureata in Lettere Moderne con indirizzo artistico. Espone in Italia e all’estero dal 1988. Dai primi lavori con tecniche tradizionali, alle sculture che possono suggerire modelli di arte programmata, fino alle ultime opere con un recupero del figurativo, le sue opere pongono la luce stessa come soggetto ed oggetto. 

Cristina Sirizzotti. Nata a Milano nel 1964, ha frequentato la Scuola Superiore d’arte applicata del Castello Sforzesco e da trent’anni espone in Italia e all’estero. Lavora sia nell’ambito dei materiali ceramici, raku e terracotta, sia in ambito pittorico. Le opere soggette a cottura rappresentano maschere ancestrali, figure femminili, nascite, nudi. Le sue opere alludono ad un universo simbolico preistorico ma non caotico.

Fortuna Todisco. Nata a Bari nel giorno della Bastiglia, è laureata in Fashion Design allo IED di Milano. Ha lavorato per diversi come fashion designer, ora si dedica alla illustrazione editoriale e commerciale. Attraverso la sua opera vuole mettere il proprio talento a disposizione anche di un pubblico non specializzato, in modo da contribuire (con discrezione) a modularne il gusto estetico.

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