Tutte le fragilità emerse nella primavera del 2020 intorno al Covid-19 necessitano di un’analisi critica.
Il disastroso collasso ecologico, il terrore dettato dal disciplinamento politico e mediatico, il conseguente distanziamento sociale, la dissoluzione del corpo collettivo di cui il lato medico-sociale è solo una delle tante peculiarità, fanno capire che quello che è avvenuto è molto di più di un’epidemia e determinerà irreversibilmente l’intero XXI secolo.
Questo libro, focalizzandosi sui corpi e il loro confino, non racconta solo il presente ma anche il futuro, le sue radici e i conflitti possibili.
«Crisi», dal greco Krísis, riconducibile al verbo kríno (giudicare), non riveste, almeno in origine, un’accezione propriamente negativa.
La sua enfatizzazione in senso catastrofico, ormai usuale, ha avuto inizio in ambito medico per indicare la fase decisiva, appunto la «fase critica», di una malattia.
Crisi ambientale. Crisi economica. Crisi sociale.
Si può parlare, dunque, anche di crisi del capitalismo?
Saggi di Afshin Kaveh, Alberto Giovanni Busio, Xenia Chiaramonte, Cristiano Sabino, Nicoletta Poidimani, Elisabetta Teghil
Indice e presentazione delle autrici e degli autori sul sito di Catartica edizioni