Nel 2007 erano già circa 200 le strutture dedicate all’internamento, al controllo e all’identificazione dei migranti, non solo in Europa ma anche nei paesi candidati  e aspiranti all’ingresso nell’Unione Europea, nei tributari, come Marocco, Algeria e Tunisia, e in quelli con cui l’Europa intrattiene relazioni complesse, come la Russia di Putin. Nella varietà della tipologia dei campi, esiste una continuità che dà forma ad un “sistema globale di internamento”. Ed è questo il tema d’indagine del volume, anche risalendo indietro nella storia, con il tentativo di rintracciare la matrice dei campi di oggi negli che investirono l’Europa a partire dal 1938.

La prima parte del volume ruota intorno ai significati della forma “campo”, la seconda è calibrata sull’analisi di specifici casi (Palestina, Lampedusa, Libia, Sri Lanka). Ma accanto a queste situazioni l’analisi prende in considerazione anche specifiche forme di resistenza, opposizione e fuga che investono ogni tipo di campo, dai Cpt italiani ai centri di detenzione australiani.

Internamenti cpt e altri campi è il n. 4/2007 di «Conflitti globali», rivista semestrale, AgenziaX, Milano