Donne di fronte alla guerra. Pace, diritti, democrazia (1878-1918)

Lunedì 19 febbraio 2017, ore 17.00

Presentazione del libro di Stefania Bartoloni (Viella, 2017).

A differenza dei tanti uomini pronti a misurarsi in quella che considerarono un’eroica ed elettrizzante avventura, le donne italiane non invocarono quella che diventò la Grande guerra.
Ci fu poi un gruppo di utopiste, legate a una rete internazionale di militanti, che avanzò una ferma critica al sistema di potere maschile.
Per quella élite di femministe e di suffragiste erano gli uomini a capo dei governi e della diplomazia, che sceglievano di dirimere i conflitti tra le nazioni attraverso lo strumento della guerra, a provocare dolore e spargimenti di sangue.
Per questo motivo, negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento e nel corso del primo conflitto mondiale, chiesero più diritti e più democrazia per le donne e sollecitarono la loro partecipazione nelle decisioni sulle vicende nazionali e internazionali.

Stefania Bartoloni insegna Storia contemporanea e Storia delle donne e di genere in età contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi Roma Tre.
E’ autrice di numerose pubblicazioni sui temi della formazione delle identità e delle relazioni di genere tra Otto e Novecento, sui diritti umani e sulle organizzazioni internazionali che li promuovono.
Socia fondatrice della Società italiana delle storiche, ne è stata vice presidente dal 2009 al 2012.
E’ nella redazione di «Mondo contemporaneo. Rivista di storia», di «Genesis. Rivista della Società italiana delle Storiche» e nel Consiglio scientifico della Fondazione Nilde Iotti.

Intervengono con l’autrice

Barbara Bracco
docente di Storia contemporanea Università Milano-Bicocca

Valeria Palumbo
giornalista e storica

Silvia Salvatici
docente di Storia contemporanea
Università Statale di Milano

Recensioni

Franco Cardini, La Grande Guerra delle donne, in: «Avvenire», 4/10/2017 Leggi recensione in pdf

Silvia Bianciardi, Fiori (e schede elettorali) nei cannoni, in «Corriere della Sera. La lettura», 24/09/2017, Leggi recensione in pdf