Come un incantesimo, di Carla Sanguineti, è la storia romanzata della vita di Mary e Percy Shelley. La casa bianca che abitarono nel Golfo dei Poeti è come il punto di fuga del racconto. Alla Baia di San Terenzio, nel Golfo di Viareggio, Mary e Percy arrivarono nel 1822. Il racconto si sviluppa prima e dopo i sei mesi in cui vi abitarono, ma è l’atmosfera surreale della casa a risucchiare la linearità del tempo come in una spirale.
Mary, protagonista di questo racconto, è la Shelley autrice di Frankenstein, o il moderno Prometeo. Figlia della scrittrice proto-femminista Mary Wollonstonecraf e del filosofo politico William Godwin, sceglie come compagno Percy Bysshe Shelley, seguace di Godwin, poeta maledetto e “portatore di scandali”.
L’autrice narra le vicende del loro amore, il rapporto di Mary con le sorelle e in particolare con Claire, Lord Byron, il vecchio Blake, il padre e la madre di Mary, i suoi figli nati e poi morti. La compagnia di scrittori, artisti, poeti maledetti. La rivoluzione tradita, le macerie della guerra, l’ombra della Restaurazione. Illuminismo e occultismo, Olympe de Gouges e il culto di Iside. Poesie, brani di lettere e di diario. Londra, Ginevra, Pisa. Tutto converge, infine, nel Golfo dei poeti, nella casa bianca costruita addosso al mare, Villa Magni.
Si trovò a toccare le pareti con la mano per sentirne l’intonaco di calce e le trovò calde. “Quadrata” pensava “come il mondo, un cubo sull’infinito, bianca come i ghiacci, calda come il fuoco, ma non ha suoni, non ha colori suoi, vive di riflessi; fa eco al mare, rimanda il sole, è fuori dalla vita, è sospesa, è ferma sopra al movimento. Vuota. Il vuoto. Non c’è niente qui dento. Niente”.
Sono solo sei mesi, ma destinati ad imprimersi con forza nella memoria. Non solo in quella di Mary, che poi tornerà a Londra, ma anche dei luoghi e della popolazione. Shelley divenne “la leggenda del poeta-profeta dei poveri e degli sfruttati”, scrive Carla Sanguineti nell’introduzione. Nei decenni che seguirono la sua morte, la casa fu meta di pellegrinaggio di artisti, poeti, scrittori e scrittrici. La memoria resiste in monumento a lui dedicato; osterie e ristoranti portano ancora il suo nome.
E’ la morte di Shelleyin mare, durante una navigazione con l’amico Edwar Williams, a porre fine alla permanenza della coppia nella casa della Baia di San Terenzio. Un evento che segna la vita di Mary e che la riporta infine a Londra, dove era nata e dove morirà.
Il testo ha i colori e le linee del romanzo gotico, in consonanza con i personaggi e i protagonisti che lo animano. Carla Sanguineti dipinge con le parole e ci proietta dentro all’atmosfera in cui hanno vissuto i protagonisti, dove labile è il confine tra sogno e realtà. Il racconto è poetico, più che romanzesco, ma basato su una rigorosa attinenza alle fonti.
E. C.
Come un incantesimo. Marcy e Percy Shelley nel Golfo dei Poeti
Carla Sanguineti
Kappa Vu, Udine, 2011
235 p., 20€