A cura di Stefania Bartoloni
Collana dell’Unione Femminile Nazionale, 1
Pubblicazione: aprile 2019
L’Unione femminile nazionale, nata a Milano nel 1899 in pieno periodo liberale, sciolta dal regime fascista e rifondata nell’Italia democratica, è la più longeva associazione femminista ancora oggi attiva.
Questo volume vuole ripercorrere gli oltre cento anni della sua attività sociale, politica e culturale svolta in favore delle donne, e al contempo valorizzare i preziosi fondi documentari depositati nel suo Archivio storico.
Contributi di Stefania Bartoloni, Eleonora Cirant, Simone Colafranceschi, Donata Diamanti, Alessandra Gissi, Fiorella Imprenti, Patrizia Montani, Laura Schettini, Paola Stelliferi.
Indice
- Stefania Bartoloni, L’Unione femminile tra politica, memoria e fondi archivistici. Introduzione
- Laura Schettini, Il Comitato italiano contro la tratta: impegno locale e reti internazionali
- Stefania Bartoloni, Interpretare un sogno. Le unioniste e la riforma infermieristica
- Simone Colafranceschi, Attorno ad una tavola. La Cooperativa cucine popolari e ristoratori economici
- Fiorella Imprenti, Adele e Bianca Ceva dal pensiero all’azione. Diario intimo e politico di due sorelle
- Patrizia Montani, Educazione come progetto di democrazia: la Scuola dei genitori
- Alessandra Gissi, Corpi e cuori della Repubblica. Privato e politico nella produzione di Anna Del Bo Boffino
- Paola Stelliferi, Tutela dell’uguaglianza e valorizzazione della differenza. La battaglia di Tullia Carettoni Romagnoli contro le discriminazioni di genere
- Appendice a cura di Eleonora Cirant e Donata Diamanti
Ulteriori informazioni sul sito di Viella
Il volume è stato presentato il 16 ottobre 2019, con la presenza di Filippo Del Corno (Assessore alla cultura, Comune di Milano) e Diana De Marchi (Presidente Commissione pari opportunità e diritti civili, Comune di Milano). Sono intervenute sul libro Mary Gibson (City University of New York), Vinzia Fiorino (Università di Pisa), Silvia Salvatici (Università di Milano), coordinate da Eliana Di Caro («Il sole 24 ore»).