La discontinuità, la sospensione, l’intermittenza, sono requisiti caratteristici delle pratiche femministe degli anni ’70. Tentare di ricostruire alcuni episodi di quelle esperienze assai speciali, significa declinare la storia nel tempo del futuro anteriore e nelle sue asincronie, considerare gli eventi in perenne tensione rispetto a un momento ancora da venire.
Attraverso le pagine degli scritti qui raccolti emerge la necessità di effettuare un radicale spostamento di prospettiva: rivolgere la direzione dello sguardo in avanti anziché orientarlo all’indietro; analizzare i materiali del passato per ciò che in essi compare solo in forma appena abbozzata e può essere ripreso, ulteriormente spostato e rianimato; da ciò dipende la capacità di agire e di immaginare il tempo davanti a noi. Nella rappresentazione storica di altre epoche torna così in posizione centrale l’elemento desiderante, il ruolo fondamentale svolto dalle passioni nel guidare i comportamenti umani.
Nel volume si affrontano la temporalità nell’autooscienza, la ricomparsa delle donne di destra nella politica degli anni ’90; e poi: l’ascolto e il silenzio nei collettivi, il rapporto tra storia e autobiografia, la categoria di genere, le difficili relazioni tra femminismo e università, il recente biennio pornocratico.
Asincronie del femminismo. Scritti 1986-2011, Paola Di Cori, Edizioni ETS, 2012
L’autrice. Paola Di Cori ha scritto su femminismo, studi di genere, storia della cultura, pratiche didattiche, antidiscipline. Tra le pubblicazioni recenti: Insegnare di storia (1999); Generi di traverso (2000), con A. Bellagamba e M. Pustianaz; Studi delle donne in Italia (2001) con D. Barazzetti; i saggi Slittamenti di Hegel oltre la filosofia (2007); Porte girevoli, Postfazione a Michel de Certeau, L’invenzione del quotidiano, (2010); Rovine future (2010), con D. Borrelli.