Un’assemblea itinerante sta organizzando il prossimo otto marzo. Questa volta l’appuntamento è alle ore 19.00 di martedì 24 gennaio all’Unione Femminile

SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, ALLORA CI FERMIAMO”. VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE 8 MARZO 2017

con questo motto, ripreso dalle recenti manifestazioni delle donne argentine insieme allo slogan #nonunadimeno, riparte la mobilitazione delle donne verso l’8 marzo dopo il grande corteo del 26 novembre 2016 a Roma, quando 200 mila persone sono scese in piazza a manifestare contro la violenza maschile sulle donne.

Anche a Milano, come in altre città, si è formato un coordinamento per organizzare le iniziative della prossima “giornata internazionale della donna”, accogliendo l’appello delle donne argentine alla costruzione di uno SCIOPERO INTERNZIONALE DELLE DONNE PER IL PROSSIMO 8 MARZO. Una giornata di denuncia, ma anche di gioiosa rivolta, che vedrà in piazza generazioni di donne, native e migranti (e gli uomini? “Se vengono, non li cacciamo”).

A Milano si sono già svolte due assemblee partecipate a RiMake, spazio autogestito in via Astesani, e alla Casa delle donne di Milano.

Il prossimo appuntamento milanese verso l’8 marzo e in vista dell’assemblea nazionale del 4-5 febbraio a Bologna è il

24 gennaio 2017, ore 19.00

Unione femminile nazionale, Corso di Porta Nuova 32, Milano

Mentre a giorni alterni si annunciano nei notiziari nuovi femminicidi e violenze di uomini su donne, il movimento che ha invaso le strade di Roma il 26 novembre denuncia che gli strumenti predisposti dal piano straordinario contro la violenza del governo si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi.

Lo “sciopero delle donne” attorno a cui si stanno organizzando le donne in tutta Italia indica la volontà di un cambiamento sostanziale che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere. Per prevenirla nei servizi, nel mondo del lavoro, nelle case e nelle famiglie, nelle scuole, negli spazi cittadini, nell’incontro tra comunità di native e migranti. Per denunciare il gender gap nei salari e nelle pensioni.

“Sciopero delle donne” è anche un’aperta sfida allo Stato e al sistema produttivo, che mentre sfruttano il lavoro di cura per la crescita del prodotto interno lordo e del profitto privato, non lo retribuiscono né lo premiano, anzi penalizzano i soggetti che vi si dedicano. Ma è anche una sfida all’immaginario collettivo, nel quale sono le donne a doversene occupare “per natura”.

Sulla manifestazione dell’8 marzo: https://www.facebook.com/groups/1706372906347580/

#NonUnaDiMenoMilano