Grassini Margherita in Sarfatti

(1880-1961)

Critico d’arte e scrittrice. Nata a Venezia da famiglia di origine triestina, fu educata al bello pittorico dal maestro Antonio Fradeletto. Avendo avuto una formazione culturale di prim’ordine e conoscendo perfettamente il tedesco, lo spagnolo e il francese, si dedicò sia alla critica artistica sia a problemi sociali. A quattordici anni iniziò a scrivere anonimamente sui giornali socialisti, metre le prime critiche d’arte risalgono al 1901.

Dal 1902 la sua firma apparve sull’ Avanti! e sui giornali femministi: La Rassegna femminile di Firenze, il Bollettino dell’UFN, a cui fu iscritta, e dopo il 1912, La Difesa delle Lavoratrici, spesso firmando con gli pseudonimi di El Sereno e di Cidiè.

Si trasferì a Milano in seguito alle nozze con l’avvocato Cesare Sarfatti col cui cognome è nota. Ebbe tre figli: Roberto (morto a diciassette anni nella prima guerra mondiale), Fiammetta e Amedeo.

Le maggiori personalità politiche a artistiche del tempo, L. Barbini, F.T. Martinetti, L.Pirandello, E. Pound, A.Negri e molti altri, frequentarono i suoi salotti: quello milanese in Corso Venezia il mercoledì sera e, dal 1927, quello romano in villa dei Villini il venerdì pomeriggio.

Verso il 1922 fu l’animatrice del gruppo dei pittori di solida plasticità ed essenziale realismo denominato Novecento. Tra i pittori del suo tempo privilegiò Sironi e tra gli uomini politici Benito Mussolini assieme al quale, nel 1915, passò dal pacifismo all’interventismo, dall’Avanti! al Popolo d’Italia, dal socialismo al fascismo. A lui dedicò la celebra biografina Dux, del 1926, e con lui fondò la prima rivista fascista, Gerarchia (1927). Scrisse di sé: “ Non fu vana curiosità né snobismo mancipio di successo a ispirarmi fin da bambina alla vocazione di collezionista di celebrità. Una specie di appassionato fiuto mi sospinge verso la gente d’ingegno, anche sconosciuto e anche misconosciuto”.

Per le donne, credendo alla promesse di voto femminile pronunziate nel dopoguerra da Mussolini, fondò Ardita, rivista che ebbe vita breve (1919-’21); diventata la ninfa Egeria del Regime, non dimostrò più interesse alla causa delle donne a cui in giovinezza aveva dedicato tanta attenzione. Brillante conferenziera, fu inviata per vent’anni in tutta Europa a trattare dei suoi argomenti preferiti. Le leggi razziali del 1938 la costrinsero ad emigrare prima in America Latina e quindi negli USA (M.S. era di famiglia ebrea), dove si rifiutò di scrivere un Dux à rebours, ma fece pubblicare molte lettere-documento non edificanti per Mussolini. Rientrata in Italia alla fine del Secondo conflitto mondiale, si ritirò a Como nella sua villa di Cavallasca, ove si spense.

L’ultima sua opera fu Acqua passata, un libro di memorie i cui si rivelava ancora aggressiva, abile e snob verso le antiche figure di donne del socialismo, un tempo compagne.

Tra le sue opere femministe più importanti, oltre a varie inchieste sulla vita delle lavoratrici italiane e sul diritto di voto alle donne, si deve ricordare La milizia femminile in Francia (1915). Oggi Margherita Sarfatti viene studiata soprattutto per le sue intuizioni e capacità di giudizio artistico.

(R. Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde, Baldini&Castoldi, 1995)

Scritti di Margherita Sarfatti

Scritti presenti nella biblioteca dell’UFN:

  • Istituzioni sociali d’iniziativa femminile, in Atti del I Congresso Nazionale di attività pratica femminile, Milano, maggio 1908;

Scritti non presenti  nella biblioteca dell’UFN:

  • Incoraggiamenti al gusto artistico, in Avanti! 27 agosto 1902;
  • Quel che la guerra insegna a noi donne, ne La Difesa delle lavoratrici, 7 gennaio 1912;
  • La milizia femminile in Francia, Milano, 1915;
  • La fiaccola accesa. Raccolta di scritti giornalistici, Milano, 1916;
  • I vivi e l’ombra, Milano, 1919;
  • Esposizione personale del pittore Pierangelo Stefano, ne L’Arte, Milano, 1921;
  • Cristianesimo e socialismo, l. , s.d. ;
  • Gobineau, Roma, 1923;
  • Tunisiaca, Milano, 1923;
  • Achille Funi, ne La Rivista del Popolo d’Italia, dicembre 1925;
  • Dux, Mondatori, Milano, 1926;
  • Segni, colori e luci. Saggi e critiche d’arte, Milano, 1927;
  • Le opere di G. Previati, Milano, 1927;
  • L’Arte e il Fascismo, in G. L. Pomba, a cura di, La Civiltà fascista, Torino, 1928;
  • Storia della pittura moderna, Roma, 1930;
  • Il chiostro delle sette fontane ( Palazzo Orsini ), in La Nuova Antologia, Roma, 1931;
  • Rivoluzionario Quinto Potere, in Rivista Internazionale del Cinema Educatore, gennaio 1933;
  • Daniele Ranzoni, Biografia romanzata, Roma, 1935;
  • L’America, ricerca della felicità, Roma, 1937;
  • Casanova contro don Giovanni, Milano, 1950;
  • Acqua passata, Bologna, 1955;

Bibliografia

Testi presenti nella biblioteca del UFN:

  • Nozzoli, Margherita Sarfatti, organizzatrice di cultura, in M. Addis Saba, La corporazione delle donne, Firenze, 1988;
  • Bestini, L’emancipazione, diritti e doveri: conferenze livornesi sul giornalismo femminile tra Ottocento e Novecento, Firenze, 2004;
  • Colombo, D. Assale, Milano fascista, Milano antifascista, Milano, 2007;
  • Scaramuzza , La santa e la spudorata. Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo: amicizia, politica e scrittura, Napoli, 2004;
  • Pieroni Bortolotti, Sul movimento politico delle donne: scritti inediti, Roma, 1987;
  • Pieroni Bortolotti , Socialismo e questione femminile in Italia 1892- 1922, Milano, 1974;
  • Pieroni Bortolotti, Femminismo e partiti politici in Italia 1919- 1926, Roma, 1978;
  • Buttafuoco, Cronache femminili : temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall’Unita al Fascismo, Arezzo, 1988;
  • Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde 568- 1968, Baldini&Castoldi , Milano, 1995;

Testi non presenti nella biblioteca del UFN:

  • Villaroel, Margherita Sarfatti, ne Il Giornale d’Italia, 4 luglio 1921;
  • Savino, La nazione operante, Milano, 1924;
  • Tonelli, Alla ricerca della personalità, Catania, 1925;
  • Pellizzi, Le lettere italiane del nostro secolo, Catania, 1929;
  • M. Personè, Il primo passo: confessioni di scrittori contemporanei, Forense, 1937;
  • Cinti, Dizionario degli scrittori italiani, Milano, 1939;
  • Bandini Buti, Poetesse e scrittrici, Roma, 1941- ’42;
  • Drago, Margherita Sarfatti, ne Il Borghese, 4 gennaio 1962;
  • Malvani, Fascismo e politica dell’immagine, Torino, 1988;
  • VV. , Lei, il Duce e il Novecento, ne La Repubblica, supplemento, 29 aprile 1989;
  • Marzorati, Margherita Sarfatti critica d’arte, Como, 1990;
  • Guzzi, L’Italia in camicia nera, in Arte, 1991;
  • Boscaglia, Margherita Sarfatti critica d’arte, in AA.VV. , Donna lombarda (1860- 1945), Milano, 1992;
  • Cannistraro and B. Sullivan, The Duce’s other woman, New York, 1993;
  • Salaris, Il dittatore e Margherita, ne Il Giornale, 10 ottobre 1993;