Le valorose ragazze di Lesa. Storie di donne del Novecento, a cura di Rossella Köhler, presentazione di Lucilla Giagnoni, testi di Livia Casagrande, Patrizia Lanfranconi, Laura Pezzi, Maria Grazia Rodi, Letizia Romerio Bonazzi, Maria Grazia Todesco
ed. Interlinea, 2020
148 p., 15 € (i proventi delle vendite saranno devoluti a progetti per le donne in difficoltà vicine vicine alla associazione Terra di confine e in altre aree del pianeta)

C’è un paese sul lago Maggiore, Lesa, dove nessuna via è intitolata a personaggi femminili, salvo una, dedicata alla regina Margherita. È tempo di rimediare, lanciando una nuova toponomastica e intitolando idealmente ogni via di Lesa alle donne che hanno segnato la sua storia. Ed è ciò che si propone di fare questo libro: riportare alla luce la storia di alcune di quelle donne valorose e straordinarie, tutte differenti, ma accomunate da coraggio, genersoità e orgoglio, che hanno dato un contributo fondamentale alla costruzione della comunità di questo piccolo paese, come di tanti altri in Italia.

dalla quarta di copertina

Ecco le nostre generazioni: le maestre, la Tarquinio col suo grembiule, la Giavina e il suo fischietto, le sorelle Ornato con i gatti, i libri e le sigarette, la signorina Levi pianista vegetariana, la Rosabianca e il motorino; le telegrafiste, le lavandaie, Silvia, Lina, Elvira, le operaie di Calogna con gli zoccoli di legno chiodati, la Gina Zanetta e le sue primizie, la Luigina Basalini Alesina, contadina vera, le ricamatrici, la Maria Morellini e la Pina e la loro tela d’Olanda, Rosina la sarta e l’abito da sposa, Claudia la magliaia e i suoi corredi per neonati le ragazze con la valigia, la Mary Tadini e il quadernetto del uo guardaroba, la Lucia dei pesci venduti porta a porta, la Teresina barcaiola, la Pina dei giornali e quella del Bar Sport, la Piera Pavarini e l’orgoglio del suo albergo, la Dea Visconti e la sua carnera oscura, Elena l’ostetrica, le ragazze delle fabbriche: la Tilde, la Nella, la Rosanna, la Giuseppina e sua madre Barbara, Anna il ballo e il sindacato; Antonietta e il Tramonto d’oro, la Maria degli alimentari, la Porzio e il pappagallo, l’Aurelia e il latte sempre a diposizione, la Rina e i casalinghi, la Minoggio e i suoi fiori; le signore delle ville sul lago: la Florio e i libretti di risparmio, l’Adelaide Cavallini e i cani levrette, Donna Maria Noseda e la bella pronuncia del francese, le sorelle Tadini e i negozi di Milano, Rosina Galli, la danza e la sua fama a New York, Giannina Noseda, la canoa, il flauto, la scuola steineriana; Teresina la partigiana, Carla e le sue lotte, Giuseppina Galli, sua mamma e la signora Sacchi, Felicita Brovelli e la terribile notte dei fascisti, gli sfollati e, infine, Liliana Segre, la pace che le dona il lago.

dll’introduzione di Lucilla Giagnoni
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