In questa puntata di Tre pinguini sul sofà, rubrica di libri e letture della Biblioteca dell’Unione femminile, parliamo del Tribunale 8 marzo, un’esperienza pionieristica nell’approccio alla violenza maschile sulle donne. Ne parliamo con Gioia De Cristofaro Longo, che insieme a Laura Remiddi e Antonietta Carestia promosse le tre sessioni del Tribunale 8 a marzo a partire dal 1979 fino al 1984. L’attività del Tribunale 8 marzo nacque nell’ambito del movimento femminista degli anni Settanta e nei decenni successivi contribuì alla formazione dell’opinione pubblica sulla violenza di genere e su quelle che oggi definiamo come strutturale, ovvero radicata nelle relazioni sociali e interpersonali, come in tempi recenti la Convenzione di Istanbul ha ben definito.

Il libro di cui parliamo si intitola La parola del tribunale 8 marzo. Edito da Armando editore nel 2022 costituisce la riedizione dei documenti e dei volumi che scandirono la vita del tribunale, il cui scopo principale fu la raccolta delle testimonianze delle donne.

Nella Carta costitutiva presentata alla stampa il 6 marzo 1979 è scritto:

“da oggi, fino alla prima sessione del Tribunale 8 marzo che si terrà in autunno, invitiamo tutte le donne che ritengono di essere state lese in un proprio diritto, o aver subito violenze, ingiustizie, soprusi, discriminazioni, a farci pervenire la loro testimonianza-denuncia individuale e collettiva”.

Le lettere e le testimonianze arrivarono e furono raccolte in libri, furono analizzate discusse in momenti di dibattito pubblico, e fornirono la base di proposte politiche.

Gioia De Cristofaro Longo è stata professoressa ordinaria di Antropologia culturale presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza ed è Presidente della LUNID, Libera Università dei Diritti Umani.