L’Unione Femminile si è proposta di approfondire il problema dell’assistenza alle vedove con figli, perché dai molti casi che si sono a noi presentati e che sono stati da noi assistiti, anche e soprattutto in questi ultimi anni, ci siamo venute formando la convinzione che proprio in questa categoria di persone si trovano le maggiori difficoltà da vincere e che è quindi questa la categoria che ha il massimo bisogno di aiuto.

In questo opuscolo l’Unione descrive i risultati di una inchiesta compiuta su cento famiglie dall’Ufficio indicazioni e assistenza dell’Unione Femminile Nazionale. Il primo dato “pregiudiziale e fondamentale” sottolineato dalle redattrici dell’opuscolo è che “le vedove con bambini non possono fare conto sul reddito del loro lavoro se tengono i figliuoli presso di sé”.

Per trovare un lavoro, la donna vedova dovrebbe far ricoverare i figli. A partire dall’analisi della condizione delle donne vedove, l’Unione struttura delle proposte su come bisognerebbe intervenire da parte dei servizi sociali pubblici. Notevole come già allora si lamentasse la carenza di asili e di nidi, “in numero assolutamente inadeguato ai bisogni e alle distanze delle grandi città”.

La madre vedova è sufficientemente assistita? Unione Femminile Nazionale, Milano, 1935