Baragiola-Bellini Jole in Bersellini

(1872-1964)

Assistenzialista, una delle socie fondatrici dell’Unione Femminile di Milano. Portò anche il cognome Bellini che era stato lo pseudonimo cospirativo del padre, mazziniano. Iniziò prestando la sua attività nell’ambito dell’Associazione delle Operaie fondata da Laura Mantegazza. Dopo la promulgazione delle legge del 17 Luglio 1890 sulle Opere Pie, che ammise la donna nelle congregazioni di carità e nelle istituzioni di beneficenza (anche se occorreva presentare l’atto di autorizzazione maritale), l’Unione Femminile varò una vera e propria campagna perché le donne facessero uso di questo strumento di partecipazione alla vita pubblica. Jole, insieme ad altre socie dell’Unione, entrò nel 1902 nel Consiglio cittadino di amministrazione delle Opere Pie. Nel 1908 venne proposta dall’Unione, dietro intervento del Comune di Milano, quale membro delle commissioni mandamentali di beneficenza. Negli anni 1911-’12  prestò la propria attività al Comitato di assistenza pro-esercito, che si occupava dell’assistenza alle famiglie dei combattenti durante la guerra libica, insieme a Virginia Bartesaghi e  a Lydia Cantoni. Nel 1915, con l’aiuto di amiche e socie dell’Unione, curò la gestione della casa materna, un’istituzione fondata il 17 giugno dello stesso anno, che dava giornalmente asilo a più di cinquanta bambini, di età compresa tra un mese e tre anni. Come membro del Comitato promotore, infine, curò l’organizzazione del Convegno Nazionale Femminile indetto a Roma nel 1917 dall’ UFN.

Si spense a Milano.

Fonti relative a Baragiola- Bellini Jole in Bersellini:

  • Archivio UFN, Milano;
  • Archivio famiglia Bersellini, Milano;
  • Archivio della Sezione Anagrafe del Comune di Milano;

(R. Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde, 1995, Baldini&Castoldi)