Guido Lopez: “Finché c’è carta e inchiostri, c’è speranza”

Giovedì 24 gennaio, ore 18.00, presso l’Urban Center Galleria – lato piazza Scala

Alle porte del Giorno della Memoria, presentazione del libro

“Finché c’è carta e inchiostri, c’è speranza” (Mursia)

con interventi di Liliana Picciotto, Gino Cervi, Fabio Lopez.

Il libro raccoglie, su iniziativa di Fabio Lopez, scritti del padre Guido Lopez che vanno dagli anni Trenta fino agli Ottanta. Uno spaccato di vita di un ebreo milanese dal limbo dorato di una famiglia sefardita colta, immersa nel mondo del teatro (Sabatino Lopez era noto commediografo), e poi travolta dalle vicende della discriminazione. Il diario scritto a penna della fuga perigliosa in Svizzera e poi dell’esilio, fra attimi di vera angoscia e punte di distaccata ironia (non aveva ancora vent’anni). E poi il ritorno con l’immersione nel brodo culturale dell’editoria rinnovata dell’Italia democratica, a capo dell’ufficio stampa della Mondadori. Da quella posizione ebbe l’opportunità di crescere a contatto con i grandi autori internazionali, da Hemingway a Mann e gli emergenti italiani (Vittorini, Moretti, Bettiza, Montale …); infine il passaggio da quel mondo a quello della comunicazione, della pubblicità e delle PR, mantenendo sempre la propria matrice judaica, intellettuale, e l’avvicinamento alla storia e al paesaggio milanese, senza mai perdere il piglio dell’ironia e del linguaggio fluente. Il libro si chiude con un saggio, sintesi del suo profondo rapporto di consonanza e amicizia con Primo Levi, – se non lui, chi? –  pubblicato un mese dopo la sua scomparsa per iniziativa del Centro culturale ebraico di Roma.

https://www.lafeltrinelli.it/libri/guido-lopez/finche-c-e-carta-e/9788842559207