Dopo il concerto nell’ambito di Piano City, torna all’Unione femminile il Duo Pas de Deux

Giovedì 30 giugno ore 20.30, Unione femminile nazionale, Corso di Porta Nuova 32, Milano

Ingresso libero e gratuito

Maria Argentiero e Lucrezia Merolla

eseguiranno il concerto sul forte piano mezza coda Erard Londra della prima metà dell’Ottocento che è presente nella sala dell’Unione femminile.

Programma

J. C. Bach, Sonata in la maggiore op. 18 n. 5
F. Schubert, Andantino variè D. 823
R. Schumann, Sei studi in forma di canone op. 56 (trascr. G. Bizet)
W.A. Mozart, Andante e variazioni k 501
F. Schubert, Rondo’ in la maggiore op. 107

Duo Pas de Deux

Il Duo Pas de Deux (Maria Argentiero – Lucrezia Merolla) si esibisce nel repertorio cameristico per pianoforte a quattro mani e due pianoforti.

Formatosi da circa tre anni, il Duo ha al suo attivo numerosi concerti tenuti presso l’Auditorium del Conservatorio “C. Gesualdo da Venosa” di Potenza, la Sala Tratevere (ROMA), la Chiesa Anglicana All Saints (ROMA), il Teatro Keiros (ROMA), il Palco Smeraldo di Milano; la Sala degli Affreschi del Palazzo Ateneo di Bari; il Teatro Vida e la Fondazione “Benedetto XIII” di Gravina in Puglia (BA); la Biblioteca Comunale di Brugherio (MB); il Castello “Imperiali” di Francavilla Fontana (BR, il Palazzo Lanfranchi di Matera. Il duo, finalista al 2° Concorso Internazionale di Grottaglie (TA), ha ottenuto il Primo Premio al XXIV e XXV Concorso Internazionale “Città di Barletta”, al III Concorso europeo di Esecuzione Musicale “Jacopo Napoli” di Cava de’ Tirreni (SA) e al XV Concorso Internazionale “Rosa Ponselle” di Matera. Si è inoltre perfezionato con Maestri di chiara fama come Gabriele Baldocci Sergio De Simone, Riccardo Risaliti, Michele Marvulli e Umberto Zamuner. Attualmente si perfeziona presso la Scuola di musica di Fiesole sotto la guida del M.° Bruno Canino.

La scelta del nome del duo – Pas de Deux – richiama un’espressione usata nella danza per indicare una coreografia eseguita insieme da due ballerini. Allo stesso modo, il suonare a quattro mani richiede grande affiatamento e sintonia tra i due musicisti: il solo fatto di condividere la stessa tastiera del pianoforte – e quindi di suonare su un unico strumento – dà una chiara idea di come il contributo tecnico di due esecutori miri ad una unicità interpretativa.