Ersilia Bronzini è nata a Milano il 22 giugno 1859 [1].
In seguito a rovesci economici della famiglia titolare di un’azienda fallita per la frode di un socio, E.B.M. dovette interrompere gli studi appena terminate la scuole primarie perché le condizioni economiche del padre consentivano la laurea ai soli figli maschi. Il fratello Arturo prese poi l’impegno di impartire a Ersilia e alla sorella Virginia lezioni d’inglese e di francese in vista di un impiego dignitoso. A ventiquattro anni sposò l’avvocato Luigi Majno, già difensore degli operaisti al processo del 1887 e deputato socialista dal 1900 al 1904. Ebbero tra figli a poca distanza l’uno dall’altro, in condizioni economiche non floridissime perché Luigi si occupava prevalentemente di cause di lavoratori poveri e le sue parcelle erano più nominali che reali.
Ersilia Bronzini Majno ricoprì a Milano un ruolo di primo piano nell’attività assistenziale e sociale fin dalla fine del secolo, dedicandosi all’organizzazione e alla sensibilizzazione del proletariato femminile, assieme ad altre militanti socialiste come Linda Malnati, Carlotta Clerici, Alessandrina Ravizza ed altre. L’assidua frequentazione della Guardia ostetrica di Milano fu fondamentale nell’accelerare in lei un processo interiore che lo portò alla decisione di lavorare socialmente non solo per, ma a fianco del proletariato femminile, senza perdere mai di vista la specificità della questione femminile all’interno della più generale questione operaia.
Nel 1894, assieme ad Edvige Gessner Vonwiller, che collaborava con lei nella propaganda a favore della Guardia ostetrica e che col marito aveva generosamente finanziato l’istituzione, s’iscrisse all’Associazione generale di mutuo soccorso e d’ostruzione alle operaie, fondata da Laura Solera Mantegazza. S’impegno anche nella Società di mutuo soccorso e miglioramento fra le sarte da donna e nella sezione femminile della Camera del Lavoro. Fu in quegli anni tra le fondatrici della Lega per la tutela degli interessi femminili.
Nel 1898 i sanguinosi scioperi del maggio la posero su posizioni di critica radicale alla politica del governo. Mentre suo marito era impegnato nella difesa di Filippo Turati e Anna Kuliscioff, Ersilia Branzini Majno con A. Ravizza, E. Vonwuller Gessner, A. Negri ed altre, fondò il Comitato pro reclusi di maggio. In quegli stessi mesi ospitò in casa sua Andreina Costa, figlia di A.Kuliscioff.
Prendeva intanto corpo nella sua mente in progetto di fondazione dell’Unione Femminile, che venne definitivamente costituita alla fine del 1899 e fu inaugurata nel 1900.
Nel marzo del 1905, l’Unione Femminile, con le sezioni di Firenze, Bergamo, Torino, Venezia, Udine e Roma, si costituì in Società anonima cooperativa, assumendo la denominazione di UFN (Unione Femminile Nazionale). Essa si propose di raccogliere in un’unica sede i gruppi femminili fino ad allora operanti a Milano e contribuire alla riorganizzazione su criteri razionali della beneficenza pubblica e privata, difendendo soprattutto i diritti delle donne e dei fanciulli, definiti dalla stessa Ersilia “ i deboli, i paria, le vittime dell’egoismo e dell’ingiustizia sociale”.
E.B.M. fu presente dal 1900 al 1923 a quasi tutti i convegni nazionali e internazionali che trattarono i problemi relativi alla protezione delle donne e dei fanciulli.
L’Unione, dietro la spinta della sua fondatrice e presidente, fu in prima linea tramite relazioni, petizioni, articoli, conferenze, nel sensibilizzare partiti e governi sulla necessità di una legge che tutelasse il lavoro delle donne e dei minori. Quando finalmente la legge fu promulgata nel 1902, l’Unione Femminile continuò a sottoporla ad un esame critico per le numerose deficienze che ne limitavano la portata d’azione. Nel 1901 Ersilia Bronzini Majno aveva assunto la presidenza della sezione milanese del Comitato italiano contro la Tratta delle bianche. Il Comitato era ospitato dall’Unione e allegava il suo Bollettino informativo, uscito per la prima volta nel 1902, con i supplementari periodici ‘Schiave Bianche’ e ‘Alle fanciulle’, al giornale dell’Unione Femminile.
Nel 1908 E.B.M. assunse la presidenza nazionale di tale comitato, trasferendolo da Roma a Milano. Nel 1902 intanto era nato per suo impulso l’Asilo Mariuccia, dedicato alla memoria della figlia minore, Maria, morta di difterite. L’Asilo Mariuccia, sorto per il recupero delle giovani e delle giovanissime vittime di disagiate condizioni e violenze familiari, pericolanti o gia avviate alla prostituzione, fu inaugurato nel dicembre 1902. Era assente la fondatrice, che aveva dovuto condurre in una zona climatica più adatta alle sue condizioni di salute la figlia maggiore Carlotta, già impegnata nel sociale per quanto diciottenne, che sarebbe deceduta tre anni dopo.
Nel 1902 E.B.M. si adoperò anche per la fondazione del ricreatorio La Fraterna che fu ideato dopo lo sciopero delle piscinine (le piccole apprendiste sarte, modiste, stiratrici), sciopero indetto dalla Camera del Lavoro e sostenuto con molto impegno dall’Unione Femminile. Con La Fraterna si vollero educare le piscinine a una vera professionalità e insieme procurare loro, con le gite domenicali, qualche ora di svago. In quest’opera fu fondamentale l’aiuto del pittore Giuseppe Mentessi. Dopo una massiccia campagna promossa dall’Unione per far accedere le donne nei consigli di amministrazione delle Opere Pie in seguito alle possibilità offerte dalla legge del 17 luglio 1890, E.B.M. insieme ad altre socie dell’Unione e a Carlotta Clerici e Linda Malnati della Lega per gli interessi femminili, entrò a far parte dell’amministrazione delle Opere Pie cittadine, studiando un progetto per le scuole per infermiere che fu poi ripreso e attuato nel 1917 dall’amministrazione ospedaliera.
Nel 1904 elaborò un progetto d’intesa col Comune di Milano , per un Consorzio tra le Opere di assistenza cittadina. Nel 1906, al IV Congresso giuridico tenutosi a Milano, intervenne in rappresentanza dell’UFN e del Comitato milanese contro la Tratta delle bianche. Propose una serie di riforme legislative unitamente accolte da Congresso, quali l’elevazione da sedici a diciotto anni del limite d’età per corruzione di minorenni, la perseguibilità d’ufficio per i reati sessuali, la ricerca della paternità, l’inasprimento delle pene per abuso di patria podestà, l’ammissione delle donne agli uffici di tutela e l’introduzione nel codice penale di disposizioni contro le fatiche eccessive per i fanciulli. Nel 1907, in nome di una politica basata su alleanze di ampio respiro, partecipò al Convegno femminile di Milano promosso dalle donne cattoliche.
Nel 1908 intervenne al Congresso di attività pratica femminile tenuto a Milano.
Nel 1910 presentò una relazione al Congresso di assistenza pubblica di Copenhagen. Nello stesso anno rappresentò la Federazione italiana pro suffragio al Congresso femminile di Amsterdam, a al ritorno parlò della sua relazione in una serie di pubbliche riunioni per propagandare la lotta suffragista. Nel 1911 partecipò al Congresso pro suffragio di Torino con Virginia Bartesaghi, che si occupava del comitato d’assistenza per la guerra libica. Nel 1914 iniziò, all’interno dell’UFN, un opera di sensibilizzazione e di appoggio in favore della proposta dell’on. Meda sulla ricerca della paternità, ottenendo due anni dopo che nel progetto di legge per l’assistenza agli orfani di guerra fossero compresi anche i figli naturali.
Nel 1915, anche in seguito alla morte del marito, si dimise dal consiglio dell’UFN dove prevalevano le tesi interventiste. Contraria personalmente alle guerra in nome di principi umanitari, prestò comunque la sua attività in diverse istituzioni assistenziali: la Casa materna (emanazione dell’Unione milanese a favore dei figli dei richiamati), il Comitato di soccorso pro disoccupati e la Commissione esecutiva del Comitato di assistenza di Milano. Negli anni del dopoguerra seguì sempre il lavoro dell’UFN, ma si dedicò quasi esclusivamente all’attività del Comitato contro la Tratta delle bianche e all’Asilo Mariuccia.
Nel 1920 partecipò al Convegno nazionale e internazionale assistenze climatiche e balneari alla fanciullezza in qualità di membro del Comitato pro assistenza e delle Commissione esecutiva.
Tenne anche una relazione assieme a colei che definiva figlia spirituale a sua assidua collaboratrice, Larissa Pini Boschetti.
Nel 1923, ancora segretaria per l’Italia del Comitato contro la Tratta delle bianche e dei fanciulli patrocinato dalla Società delle Nazioni, organizzò il III Congresso nazionale contro la Tratta delle bianche, presentando un ampia relazione di quanto era stato fatto in Lombardia.
Iniziò allora il suo graduale ritiro dall’attività pubblica, anche per non appoggiare indirettamente in regime fascista. Si spense a Milano.
[1] Archivio Storico Diocesano di Milano, registro dei battesimi della Parrocchia di S. Tommaso in Terra Amara di Milano
(Scheda in gran parte tratta da R. Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde, Baldini&Castoldi, 1995)
Scritti di Ersilia Bronzini Majno
Scritti presenti nell’Archivio Storico dell’UFN
- Relazione sul lavoro delle donne, in Atti del Congresso nazionale della previdenza tra le Società di mutuo soccorso, Milano, 1900;
- Relazione sul Tema IV: Norme per regolare il lavoro delle donne, relazione tenuta al Congresso sugli infortuni del lavoro in rapporto all’igiene, al lavoro delle donne e dei fanciulli e all’istruzione obbligatoria indetto dalla Camera del lavoro di Milano, marzo 1895, Milano, 1901;
- La Fraterna. Anni 1917-18 e 1918-19, dattiloscritto;
- Partecipazione della donna italiana alle opere di assistenza, relazione a stampa del novembre 1909 presentata al Congrès internationale d’assistance publique et privée, Copenaghen, agosto 1910;
- Contro lo statuto compilato e abusivamente distribuito dall’attuale Presidenza, proclama alle socie dell’Associazione generale delle operaie milanesi, fondata da L. Solera Mantegazza,,tra le firmatarie anche E. Majno Bronzini, A. Negri, Bambina Venegoni, I. Bersellini Bellini, 25 novembre 1897;
Scritti presenti nell’Archivio della famiglia Majno, presso UFN
FONDO: Ersilia Majno Bronzini, serie 1.1
- “Congresso nazionale della previdenza fra le Società di Mutuo Soccorso. Relazione sul lavoro delle donne”,Milano, 1900, 7 copie; Segnatura: cart. 19 (EMB cartella XIX).
- “Pro infantia. Relazione al congresso di Torino settembre 1901”, Milano, 1903, 5 Segnatura: cart. 19 (EMB cartella XIX).
- “La difesa dell’infanzia. Relazione per il I Congresso nazionale di attività pratica femminile”, Milano, 1908, 14 copie. Segnatura: cart. 19 (EMB cartella XIX).
- “Norme per regolare il lavoro delle donne” Milano, 1895, relazione di Ersilia Bronzini Majno per il Congresso sugli infortuni sul lavoro in rapporto all’igiene, al lavoro delle donne e dei fanciulli e alla istruzione obbligatoria, Camera del Lavoro di Milano, Milano, 17-19 marzo. Segnatura: cart. 38, fasc. 1
- “Assistenza alle fanciulle”, dattiloscritto e bozze di stampa della relazione di Ersilia; Commissione reale per i provvedimenti contro la delinquenza dei minorenni, 1909- 1912; Segnatura: cart. 42
FONDO: Unione Femminile, serie 2.1
- “La difesa dell’infanzia” relazione a stampa dell’intervento di Ersilia, 2 copie. I° Congresso nazionale delle Donne italiane. I° Congresso di attività pratica femminile, 1908, Segnatura: cart. 56 (UF cartella IX, busta 1; 197)
- “La Piscinina” in Unione Femminile n°3/4, 1901; Segnatura: cart. 51, fasc. 1
- “Il momento attuale delle opere pie” in Unione Femminile, n°5/6, 1901;
Segnatura: cart. 51, fasc. 1
- “Scuole preparatorie professionali” in Unione Femminile n°5/6, 1901;
Segnatura: cart. 51, fasc. 1
- “Il matriarcato del deserto” in Unione Femminile n°5/6, 1901; cart. 51, fasc. 1
- “Salviamo il fanciullo educhiamolo” in Unione Femminile n°9, 1901; cart.51, fasc.1
- “Salviamo il fanciullo educhiamolo” BIS in Unione Femminile n°11, 1901; cart.51, fasc.1
- “E la legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli” in Unione Femminile n°1/2, 1902;
cart. 51, fasc. 2
- “Appello alle donne polacche” in Unione Femminile n°1/2, 1902; cart.51, fasc. 2
- “Per intenderci” in Unione Femminile n°1/2, 1902, cart.51, fasc. 2
- “Pro infanzia” in Unione Femminile n°2, 1902; cart.51, fasc. 2
- “La tratta delle bianche” in Unione Femminile n°7/8, 1902; cart.51, fasc.2
- “Responsabilità” in Unione Femminile n°11/12, 1902; cart.51, fasc.2
- “Lo sciopero delle piscinine” in Unione Femminile n° 13/14, 1902; cart.51, fasc. 2
- “Per una clinica del lavoro” in Unione Femminile n°9/10, 1902; cart.51, fasc. 2
- “Il congresso nazionale pro infanzia” in Unione Femminile n°19/20, 1902, cart.51, fasc 2
- “Dovere di madre” in Unione Femminile n°19/20, 1902, cart.51, fasc.2
cart. 51, fasc. 3
- “Battete e vi sarà aperto” in Unione Femminile n°1/2, 1903; cart. 51, fasc. 3
- “Assistenza alle madri povere” in Unione Femminile n°2, 1903; cart. 51, fasc. 3
- “Tempi civili” (sulla legge anti stupro) in Unione Femminile n°2, 1903;cart. 51, fasc. 3
- “Per le maestre d’asilo” in Unione Femminile n°3, 1903; cart. 51, fasc. 3
- “Le schiave bianche e le altre” in Unione Femminile n°3, 1903; cart. 51, fasc. 3
- “Un’ottima pubblicazione” in Unione Femminile n°4, 1903;cart. 51,fasc.3
- “Nella fabbrica” in Unione Femminile n°7, 1903; cart. 51, fasc.3
- “Sul lavoro dei fanciulli nei teatri” in Unione Femminile n°8/9, 1903; cart. 51, fasc.3
- “Miserie infantili” in Unione Femminile n°8/9, 1903; cart.51, fasc. 3
- “Madri dubbiose” in Unione Femminile n°11, 1903; cart.51, fasc. 3
- “Madre martire” in Unione Femminile n°12, 1903; cart.51, fasc. 3
cart. 51, fasc. 4
- “I senza tetto” in Unione Femminile n°4, 1904; cart. 51, fasc. 4
- “Le ispettrici di fabbrica in Italia e all’estero” in Unione Femminile n°12/13, 1904; cart. 51, fasc.4
cart. 51, fasc. 5
- “Il 4° Congresso internazionale di assistenza pubblica e privata” in Unione Femminile n°3, 1905; 51, fasc. 5
- “La guerra delle madri” in Unione Femminile n°4, 1905; cart. 51, fasc. 5
Ulteriori scritti di Ersilia Bronzini Majno non presenti all’UFN
- Die Geschichte der Frauenbewegung in Itlalien, in Handbuch der Frauenbewegug,Berlino, 1901;
- L’Asilo Mariuccia in Milano, Milano, 1910;
- Mentessi, Insegnamento razionale di primi elementi di disegno. Con esempi di applicazione professionale, prefazione di E.B.M., Milano-Roma-Napoli, 1911;
- La beneficenza e l’assistenza pubblica a Milano, in AA.VV.,
- Mezzo secolo di vita italiana, 1861-1911, Milano, 1911;
- Lettere, in G.Angelici;
- Gnocchi Viani e la questione femminile, ne Il Risorgimento, giugno, 1987;
Bibliografia relativa a Ersilia Bronzini Majno
Testi riguardanti Ersilia B. Majno presenti nella biblioteca dell’UFN
- Alla memoria di Ersilia Majno fondatrice della Unione femminile nazionale, Unione Femminile Nazionale
- Majno Edoardo, La fondazione della Clinica del lavoro di Milano attraverso il carteggio di Luigi Devoto-Ersilia Majno Bronzini, Asilo Mariuccia centro di documentazione e ricerca per gli studi storici e sociali, 1985
- Bortoli Bruno,I giganti del lavoro sociale: grandi donne (e grandi uomini) nella storia del welfare. 1526.1939, Erickson, 2006
- Buttafuoco, La Mariuccine: storia di un’istituzione laica: l’Asilo Mariuccia, F.Angeli, 1998
- Ghiotti De Biase, Le origini del movimento cattolico femminile, Brescia, 1963;
- Pieroni Bortolotti, Socialismo e questione sociale 1892-1922, Milano, 1974;
- Dodi, Una figura diversa d’intellettuale impegnata, in R. Farina, a cura di Esistere come Donna, catalogo, Milano, 1983;
- Buttafuoco, Solidarietà,emancipazionismo, cooperazione. Dall’Associazione generale delle operaie all’Unione femminile nazionale, in AA.VV. , L’Audacia insolente, Venezia, 1986;
- Farina, Dizionario delle donne lombarde 568-1968, Baldini&Castoldi, Milano, 1995;
- Buttafuoco, Cronache femminili, temi e momenti della stampa emancipazionista in Itlia dall’Unità al Fascismo, Dipartimento di studi storico-sociali e filosofici, Università degli studi di Siena, 1988, Arezzo;
- De Leo, F. Taricone, Le donne in Italia, educazione/istruzione, Liguori editore,Napoli, 1995;
- Buttafuoco, Apolidi, Suffragismo femminile e istituzioni politiche dell’Unità al fascismo, in Dissonanze, aspetti di cultura delle donne, a cura di Rita Calabrase, Palma, Palermo, 1990;
- Scaramuzza, La santa e la spudorata, Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo, Amicizia, politica e scrittura, Liguori Editore, Napoli, 2004;
- Asilo Mariuccia, 1902-1982, Centro di ricerca e documentazione per gli studi storici e sociali, Milano, 1982;
- Angelini, Ersilia Majno tra l’ideale e il possibile, in Il Risorgimento. L’impegno al femminile: cinque protagoniste fra politica e cultura, Milano, 1989;
- Migliucci, Per il voto alle donne, Bruno Mondadori, 2006;
- Pieroni Bortolotti, Femminismo e partiti politici in Italia: 1919-1926, Roma, 1978;
- Pieroni Bortolotti, Alle origini del movimento femminile in Italia 1848- 1892, Torino, 1975;
- Taricone e B. Pisa, Operaie, borghesi, contadine nel XIX secolo, Roma, 1985;
- Soldani,L’educazione delle donne, scuole e modelli di vita femminile nell’Italia dell’Ottocento, Milano, 1989;
Testi riguardanti Ersilia B. Majno presenti nell’Archivio storico dell’UFN
- Ersilia Majno, rassegna stampa in occasione della morte morte e dei funerali, 1933;
- Ersilia Majno Bronzini, in «La Coltura Popolare», anno XXIII, n. 3, marzo 1933, pp. 99 – 110, volume ed estratto;
- Schwarz, Parole dette per la consacrazione del ricreatorio La Fraterna nel nome di Ersilia Majno, Milano 1938;
Testi riguardanti Ersilia B. Majno non presenti all’UFN
- Santarelli, Ersilia Majno, in F.Andreucci e T.Detti, Il movimento operaio italiano, Roma, 1975-’79, vol. III;
- Gay, Una donna da ricordare, estratto da «ALI. Rivista di problemi femminili, edita dall’Unione cristiana delle giovani», anno XXV (1954), nn. 1-2.
(Notizie bibliografiche a cura di Maria De Muri)
Ultimo aggiornamento: 19/03/2024