L’intelligenza non ha sesso. Adriana Bisi Fabbri e la rete delle arti 1900-1918. Milano Museo del Risorgimento, Spazio Archivi del Novecento, 3 dicembre 2019 – 8 marzo 2020
Mostra e catalogo a cura di Giovanna Ginex e Danka Gacon, ed. Elekta e Museo del Novecento, 2019 (271 p., 23 €).
Il volume e la mostra, collegati all’acquisizione e al riordino del Fondo Bisi Crotti da parte del Museo del Novecento, offrono un’inedita lettura di Adriana Bisi Fabbri, artista e donna fuori dall’ordinario che ha saputo farsi strada in un mondo, quello artistico-culturale di primo Novecento, segnato dall’assoluto predominio maschile. L’umorismo, la satira e la caricatura sono i suoi tratti distintivi. I suoi disegni, scrive Giovanna Ginex, fanno discutere.
“La caricatura […] è un genere in cui Adriana eccelle, raggiungendo nei brevi anni che la separano dalla morte prematura un livello d’eccellenza – unica tra le donne artiste, in Italia – che le è subito riconosciuto dai pochi osservatori e critici consapevoli del ruolo centrale dell’umorismo e del comico nelle arti d’inizio secolo”.
In mostra sono esposte oltre duecento opere della pittrice e caricaturista. Oltre a documenti d’archivio, si possono vedere giornali, riviste, disegni e dipinti di Adriana Bisi Fabbri e degli artisti più significativi del panorama artistico del tempo, con opere concesse in prestito da collezioni private e da musei che hanno sostenuto la mostra, che si inscrive nel programma di riordino, consolidamento e inventariazione avviato nel 2016 dal Museo del Novecento negli archivi storico-artistici di propria competenza. Così la descrive Danka Giacon:
“Sono tre le linee d’azione che corrono lungo il percorso espositivo: la biografia di Adriana, il sodalizio anche lavorativo della coppia Bisi Fabbri, infine l’ampio raggio di azione dell’artista, che ha condiviso solo marginalmente l’esperienza futurista, ma ha saputo tessere autonomamente una fitta rete di relazioni e conoscenze con i protagonisti di due decenni dell’arte italiana del secolo scorso”.
Adriana Fabbri nasce a Ferrara nel 1881 ed intreccia la sua vita con quella di Giannetto Bisi, presenza importante del Fondo Bisi Crotti attraverso il fitto carteggio della coppia. Il volume e la mostra ne tratteggiano il sodalizio umano e intellettuale. E’ anche descritta la figura dell’amico Enrico Somarè, collega di Giannetto alla casa editrice Sonzogno, il quale, visto l’aggravarsi della tubercolosi di Andrana, la invita a soggiornare per un periodo presso la casa dei propri genitori, a Travedona (Varese). Ed è lì che Adriana termina la sua vita, nel 1918.
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