Con sorpresa e dolore apprendiamo l’improvvisa scomparsa di Anna Bravo, avvenuta l’8 dicembre a Torino. E’ una grande perdita per la storia del Novecento. Storica e femminista, attenta e  partecipe ai movimenti politici e sociali delle donne e non solo, si era occupata di storia delle donne, di memoria e storia della deportazione e del genocidio, di resistenza armata e civile, introducendo nuove categorie di analisi come quella della non violenza, della guerra sen’armi e del “sangue risparmiato”, che hanno aperto nuove interpretazioni agli studi sulle guerre e la Resistenza. Grazie a lei donne e uomini non riconosciuti nell’universo resistenziale sono usciti dall’ombra , sono stati legittimati come resistenti senz’armi.

La sua riflessione sulla violenza negli anni Settanta (cfr.Genesis, 2004, https://bit.ly/2s9pHWC e http://www.societadellestoriche.it/…/rassegnastampaABravo) si tradusse storicamente nella ricerca delle pratiche di non violenza durante le guerre per capire come un conflitto non sia deflagrato, grazie a chi aveva slavato vite umane, accogliendo prigionieri, militari dispersi, ebrei  ecc. (cfr. Anna Bravo, La Conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza 2013).

La sua lezione ci è ancora preziosa in un momento come questo in cui  salvare vite in mare sembra sia un reato.

Immagine: https://images.app.goo.gl/9k66tCPc2PdKVKsM9