Lo sciopero delle “piscinine” a Milano (1902)

tesi di laurea magistrale di Andreas Zangardi.

Lo sciopero delle “piscinine” si svolge in un momento di passaggio molto importante per l’Italia, nel quale si tenta il passaggio dal sistema liberale a quello democratico. Un passaggio anche sanguinoso, come testimoniano le ondate repressive delle forze conservatrici contro quelle popolari sullo scorcio degli anni Novanta dell’Ottocento.

L’autore lo racconta nel contesto della costituzione della Camera del lavoro di Milano, della situazione legislativa in materia di lavoro femminile e minorile, e dell’azione dell’Unione femminile di Milano, nata tra Otto e Novecento.

Le “piscinine” erano apprendiste sarte e modiste fra i 6 e i 15 anni, figure caratteristiche della Milano tra Otto e Novecento che percorrevano la città per consegnare vestiti su misura dagli opifici tessili. Al pari di molte altre bambine e bambini, ragazzi e ragazze che lavoravano senza tutela sia nelle campagne che nella vorticosa industrializzazione della città, le “piscinine” non avevano quel “diritto al gioco” riconosciuto solo nel 1989 dalla  Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.

“Per una settimana circa le giovani scioperanti attraversarono le strade di Milano urlando L’Inno dei lavoratori e cercando le crumire per costringerle seppur con la forza a prendere parte anch’esse allo sciopero indetto”.

Come segnala l’autore, in Archivio di Stato non vi è traccia di questo sciopero, né a livello centrale che milanese. Mentre invece ne hanno parlato abbondantemente giornali. E così troviamo da una parte il «Corriere della sera», che tende a minimizzare i fatti ottenendo così il duplice effetto di ridicolizzare le scioperanti e di spostare l’attenzione pubblica da uno sciopero che riteneva più pericoloso, quello dei ferrovieri; e dall’altra «L’Avanti!», che parla unicamente di quest’ultimo.

“Fu l’Unione femminile quella che probabilmente più si sforzò di aiutare queste giovani scioperanti e che probabilmente più di altri attori sociali ne intuì l’importanza”.

La gran parte delle fonti utilizzate dall’autore per la tesi, infatti, sono quelle conservate presso gli archivi dell’Unione.

Tesi di laurea magistrale in Storia Contemporanea di Andreas Zangardi, relatore Emanuele Bernardi, correlatore Umberto Gentiloni. Università La Sapienza di Roma, Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze umanistiche e Studi orientali. Anno 2015-2016

Immagine: Longoni E. – La piscinina, olio su tela 126 x 71 cm