Biglietto a 10 euro (invece che 16,64) presentando questa comunicazione (www.unionefemminile.it) al teatro Spazio Avirex Tertulliano, per lo spettacolo alla sua terza ripresa, quest’anno con un cast completamente rinnovato.. un ottimo punto di partenza per soffermarsi e riflettere sul tragico e quanto mai attuale tema del femminicidio e violenza di genere.
LETTERA AL MIO GIUDICE
Dal 25 al 29 gennaio 2017
da un romanzo di Georges Simenon, adattamento e regia Giuseppe Scordio, con Giuseppe Scordio e Cristina Sarti. Produzione Spazio Avirex Tertulliano
“Un testo sottile, intelligente, sorprendente – che cresce in senso inverso:
mentre il personaggio di lui si fortifica, lei annichilisce – e un crescendo drammaturgico ben supportato dalla versatilità dei due attori e da una perfetta macchina scenica,
giocata in indovinati ambienti a scomparsa, a restituirci in modo assolutamente credibile la complessità di un’azione declinata in vari ambienti.”
(Francesca Romana Lino – Tuttoilteatro.it)
Giuseppe Scordio firma la regia e l’adattamento del capolavoro letterario di Georges Simenon e ci scaraventa nel cuore di una confessione agghiacciante.
La vicenda di passione, ossessione e cieca brutalità dell’apparentemente innocuo medico Charles Alavoine e della giovane e affascinante Martine, oggi più che mai di disarmante attualità, in quanto capace di stimolare una riflessione profonda sul delicato tema della violenza di genere.
Georges Simenon scrisse questo romanzo per sfidare la morale corrente, le convenzioni della vita matrimoniale e della società borghese della Francia in cui vive.
La regia di Scordio invece intende sottolineare la complessità delle ragioni, che affondano le proprie radici su trame sociali e culturali, distorte e ingiustificabili, di gesti atroci, come quelli compiuti dal protagonista.
Le emozionanti atmosfere a tinte forti di Peter Gabriel avvolgono un indimenticabile spettacolo carico di tensione, intensità, esaltazione ed angoscia.
Giorni ed orari spettacoli: da mercoledì a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.30
