Il Comune di Padova nega l’uso di una sede pubblica per la presentazione di un libro perché contrastante con l’idea di famiglia “naturale” fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Riportiamo il comunicato stampa degli enti organizzatori, la Libreria delle donne di Padova e il Circolo Arcigay Padova.

Il Circolo Arcigay di Padova, in collaborazione con Lìbrati, la Libreria delle donne di Padova ha organizzato per Sabato 14 Novembre un incontro di presentazione del libro di Michela Marzano “Papà, mamma e gender”. L’incontro avrebbe dovuto così strutturarsi: alle 16.00 in Sala Paladin un dibattito con Michela Marzano, Alessandro Zan e Mattia Galdiolo dell’Arcigay di Padova e poi alle 18.00 un incontro con Michela Marzano alla Libreria delle donne.

Ci è arrivata oggi una lettera dal Gabinetto del Sindaco dove ci viene comunicato che la sala richiesta ci è stata negata. Le motivazioni addotte sono le seguenti (riportiamo testuali parole):

“Si precisa che il Consiglio Comunale, con mozione 2015/0070 approvata il 5/10/2015 ha impegnato il Sindaco e la Giunta Comunale a vigilare affinchè non venga introdotta e promossa la ‘teoria del gender’ e che venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità. L’indirizzo approvato dal Consiglio Comunale individua pertanto un preciso interesse pubblico, impegnando il Comune nella vigilanza affinchè sia rispettato ‘il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità’. Infatti il Consiglio Comunale con la predetta Mozione ha riconosciuto ‘la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna come un’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia quale società naturale, e ad afferma altresì come la famiglia sia il nucleo naturale e fondamentale della società e che come tale ha diritto di essere valorizzata.

L’iniziativa da voi promossa, come richiesta di una sala comunale per la presentazione di un libro che avvalora ‘la teoria gender’ si pone in antitesi con l’indirizzo programmatico dell’Amministrazione Comunale su tale tematica”.

Il diniego della Sala Comunale da parte del Sindaco è un atto apertamente incostituzionale. Occorre ricordare all’attuale Amministrazione Comunale che le sale comunali non sono proprietà privata nè del Sindaco nè della Giunta Comunale. Le Sale Comunali sono soggette ad un regolamento: in quanto proprietà pubblica esse devono essere messe a disposizione dei cittadini. Nè spetta all’Amministrazione decidere cosa debba o non debba essere detto o letto, in base alla discrezionalità del Sindaco e dei suoi assessori. Nella sua funzione, il Sindaco dovrebbe essere sindaco di tutti i cittadini e non solo di una parte. Pertanto il diniego della sala è un atto intollerabile che non può essere fatto passare sotto silenzio. E’ un atto grave, un tentativo di censura che non può essere accettato in quanto mina alla base le regole della democrazia e della convivenza civile.

“Quest’ennesimo diktat di Bitonci, le cui motivazioni appaiono ridicole e offensive verso il senso delle istituzioni, puzza di fascismo: un Sindaco non può permettersi di impedire ai padovani di usufruire spazi che sono di tutti, e non appartengono né a lui né del suo partito omofobo, retrogrado e razzista, che gli piaccia o no” commenta Alessandro Zan, deputato padovano, “Ciò che sta avvenendo da mesi in città  assomiglia sempre più a una dittatura liberticida, un clima politico e morale coscientemente creato con la propaganda che nega la libertà di espressione ai cittadini e soffoca la democrazia. Quale sarà la prossima mossa di Bitonci?” prosegue il deputato PD, “Firmare un’altra delle sue ordinanze per cucire la bocca a chi non la pensa come lui e la sua amministrazione? Pensi piuttosto a come sta riducendo questa città. Padova,” conclude Zan, “consapevole della sua storia e della sua cultura della libertà, non gli consentirà di fare il sindaco in questo modo”.

Così commenta la vicenda Mattia Galdiolo, di Tralaltro il Circolo Arcigay di Padova,”Il comune di Padova, e il suo Sindaco mettono un bavaglio a una voce autorevole; Michela Marzano è una studiosa di livello internazionale e di riconosciuta competenza in Bioetica e Filosofia morale e politica. L’invito a parlare del suo libro, “Papà, Mamma e Gender era volto portare informazione e conoscenza sugli studi di genere e sul ruolo della famiglia nell’educazione del figli.
Questo intento pacificatore e informativo evidentemente a Bitonci non va: il Comune ha ospitato fin’ora iniziative volte solo a seminare panico e disinformazione, nonché francamente imbarazzanti per la pochezza dei contenuti.

Bitonci sempre meno è il sindaco di tutti e sempre meno è quello che Padova vuole e si merita. Arcigay Tralaltro Padova sta già elaborando una risposta nel merito del diniego e agiremo in tutte le sedi opportune per difendere il diritto di espressione e di circolazione delle idee”
Mattia Galdiolo – Arcigay Tralaltro Padova

Ilaria Durigon e Laura Capuzzo, fondatrici della Libreria delle donne di Padova, sottolineano invece come “l’affannarsi dell’Amministrazione Comunale contro l’educazione di genere, che non è altro che la sensibilizzazione verso il rispetto delle differenze e di tutte le forme di amore, è un tentativo miope di frenare un cambiamento che è già in atto. La lotta contro l’omofobia e gli stereotipi di genere, il rispetto dell’altro e così anche il riconoscimento di tutte le forme di amore non minano in alcun modo i fondamenti del vivere civile, ma al contrario sono proprio essi il fondamento solido su cui si costruisce una società. Il cambiamento è in atto e nè Bitonci nè nessun altro riusciranno a fermarlo”.

Per quanto riguarda l’incontro con Michela Marzano è confermata la sua presenza alle 18.00 presso Lìbrati, la Libreria delle donne di Padova (Via San Gregorio Barbarigo, 91).
Per info:

Mattia Galdiolo

Tralatro Circolo Arcigay Padova
3935726655Ilaria Durigon

Lìbrati, la Libreria delle donne di Padova
328 333 48 76