Chi vive nelle grandi città come Milano le incontra ogni giorno nei vagoni della metropolitana o accovacciate davanti ai supermercati a chiedere l’elemosina. Magari qualcuna, o qualcuno, ci avrà rubato il portafoglio. Altri portano la musica sui mezzi pubblici, altri ancora sono impiegati in lavori ad alto sfruttamento e scarsa qualificazione. Sono i giovani rom romeni, donne e uomini, che Oana Marcu ci fa conoscere attraverso le pagine del libro Malizie di strada, frutto di una ricerca sul campo compiuta tra il 2007 e il 2009 tra Milano e Craiova, in Romania.

L’autrice racconta la storia di migrazione dei giovani viaggiando insieme a loro a casa, in Romania, e poi tornando in Italia, nei sovraffollati e precari insediamenti e nelle attività di strada, legali e non. La ricerca riflette su come la migrazione contribuisca a stimolare il cambiamento, ma anche a congelare le definizioni di gruppi etnici in versioni essenzializzate, formulate per difendersi.

Oana Marcu, ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano, ha intrecciato diverse metodologie di ricerca: la ricerca femminista, che include in modo sistematico l’attenzione ai processi emozionali nella ricerca e nella costruzione della conoscenza in genere, che è per o con le donne e mai sulle donne; la ricerca partecipata, in cui l’obiettivo è trovare metodi che permettano alle persone di partecipare alla ricerca su se stessi, diventare co-ricercatori; la ricerca per l’mpowerment, che proviene dagli “studi di comunità” e che comporta metodi che mettano in rilievo le abilità e capacità delle persone in contesti isolati; la ricerca-azione per il cambiamento organizzativo, che intende innovare le pratiche delle organizzazioni, in questo caso quelle che forniscono servizi per i rom.

L’immersione etnografica, fondante della ricerca-azione, non è stata quella dell’incontro tra una “cultura occidentale” e una “cultura primitiva”, ma l’esplorazione di “uno spazio molteplice, nel quale forze globali, locali e trans-locali contribuiscono a delimitare gli universi di significato nei quali i soggetti si muovono”.

Un esteso capitolo è dedicato a femminilità e mascolinità fra tradizione e mutamento e analizza i modi in cui si struttura la differenza sessuale. Sono pratiche quotidiane, come ad esempio il codice di comportamento che regola la buona condotta, e ritualità che accompagnano occasioni sociali, come il matrimonio.

La ricerca-azione implica non solo il fatto di studiare un gruppo umano e il suo contesto, ma anche di favorirne l’inclusione sociale e il benessere di chi ne fa parte. Questo lavoro di Oana Marcu ne è un ottimo esempio e ci conduce senza pregiudizi e senza pietismo nella realtà quotidiana di donne e uomini rom, il gruppo etnico verso cui la popolazione italiana, secondo dati Istat, ha più pregiudizi rispetto a tutti i gruppi immigrati. Una categoria impossibile da identificare in modo preciso, con grandi differenze al suo interno.

Malizie di strada. Una ricerca azione con giovani rom romeni migranti

di Oana Marcu, ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano nell’ambito della metodologia della ricerca sociale e socia dell’Agenzia di ricerca sociale Codici.

Franco Angeli, 2014; 188 p. ; 27,00 €

 

E.C.

 

Immagine: http://www.cartadiroma.org/wp-content/uploads/2014/02/13_campo-rom-della-magliana-roma-2009-09.jpg