Il video “L’Unione femminile nella Grande guerra” presenta alcuni aspetti della storia dell’Unione Femminile, uno dei gruppi più interessanti dell’emancipazionismo storico italiano, mettendo a fuoco l’esperienza e le iniziative realizzate da questa organizzazione a Milano durante la prima guerra mondiale.

Perché la prima guerra mondiale? La scelta deriva dalla convinzione che i nodi problematici, i tragici dilemmi di quella guerra europea, offrano ancora ampia materia a interrogativi e riflessioni importanti per il presente. Tra questi, l’asserita e apparente inevitabilità delle politiche di potenza, la fascinazione per la guerra, la fragilità e inefficacia degli attuali movimenti pacifisti.

Come spiegare, per esempio, l’innamoramento per la guerra proprio non solo di avanguardie intellettuali estetizzanti ma di larga parte della gioventù maschile colta, che non esita a sacrificarsi anche dopo che la guerra ha mostrato il suo volto di brutale massacro, ben lontano dalla guerra immaginata e idealizzata?

Oppure come si spiega l’impotenza del fronte pacifista con l’internazionalismo socialista che si dilegua da un giorno all’altro come neve al sole e la ‘scelta’ dei socialisti italiani di “né aderire, né sabotare” che equivale a dissociarsi dalla guerra subendola?

E che dire dell’ubbidienza di un esercito di massa fatto da contadini che non  volevano la guerra e che nelle loro lettere  invocano costantemente la pace, ma fino all’ultimo sopportano la guerra?

Il video non punta l’attenzione sui combattenti, ma su un altro versante tuttora meno studiato e conosciuto che pone interrogativi altrettanto interessanti e significativi per il presente, quello delle condizioni e comportamenti delle donne nella guerra.

Le donne non andarono al fronte, ma furono profondamente e totalmente coinvolte nella guerra: come lavoratrici nell’industria bellica, come attiviste sociali, come perno economico e morale delle famiglie dissestate dall’assenza degli uomini. Alle donne, prive di cittadinanza, in Italia come in tutti i paesi belligeranti, fu chiesto di sostenere la nazione, di garantire quella che veniva chiamata  la “tenuta del fronte interno”, cioè la sopportazione senza ribellione dei disagi dei lutti e delle sofferenze della guerra. Alle organizzazioni femministe fino ad allora impegnate nelle lotte per i diritti femminili e nella difesa della pace si chiese di riconvertire l’attività politica in senso patriottico.

Presentando le scelte e le opere dell’Unione femminile in questo tragico e condizionante contesto  il video vuole  contribuire  ad ampliare le conoscenze sul ruolo che giocarono le donne nella  Grande Guerra e offrire qualche spunto di riflessione sui problemi del rapporto tra donne e guerra.

Giuliana Franchini