Irriverente alle regole della politica dei “culichiatti” e dei “manichini da salotto”, fiammeggiante come la bandiera del partito in cui ha militato per più di trent’anni, indomita capopopolo e protofemminista in un’Italia sull’orlo del miracolo economico ma ancora immune dai movimenti di liberazione della donna: questo e molto altro è stata Concetta La Ferla.
L’Unione femminile propone un

incontro con Maria Attanasio

autrice del romanzo Concetta e le sue sue donne (Sellerio 1999), dal quale è tratta la drammaturgia dello spettacolo in scena al Teatro Ariberto di Milano dal 9 al 12 marzo. La scrittrice racconterà come ha conosciuto Concetta e come è arrivata a scrivere della sua vita. Un ulteriore approfondimento sul testo verrà dalla lettura di pagine del romanzo non inserite nello spettacolo. Sarà presente anche Nicoleugenia Prezzave, regista e drammaturga dello spettacolo. Concetta Brigadeci, dell’Unione femminile nazionale, tratteggerà il contesto storico della vicenda biografica di Concetta La Ferla.

Venerdì 10 marzo 2017, ore 18.00
Unione femminile nazionale, Corso di Porta Nuova 32, Milano

Sul libro:

«Quando mio padre mi fece – era nel trenta – di sicuro quella notte pensava alla bandiera rossa. E nacqui io».
Poetico, tumultuoso e corale, il racconto della interminabile (e interminata) lotta per la costituzione della sezione femminile del Pci di Caltagirone, procede come una rappresentazione popolare, sebbene parli di eventi veri. Concetta La Ferla – ‘tardocapopopolo’ e ‘protofemminista’ che per trent’anni fu la protagonista assoluta della lotta di classe e di liberazione delle sue donne – li inscena con una voce antica di cantastorie, capace di restituire a quegli eventi tutta la forza mitologica e allegorica che ebbero per chi li visse. Lotta contro il bisogno, desiderio di libertà, sete di giustizia: ma anche sogno di felicità. Il sogno della rivoluzione.

Sul spettacolo:

Racconto di passioni pubbliche e private, di memoria personale e collettiva che attraversa la Storia del secondo ‘900 restituendola attraverso la cifra del vissuto e delle emozioni individuali; una tessitura in cui la musica si fa voce poetica, respiro e spinta vitale della narrazione. La storia vera di Concetta La Ferla, indomita e appassionata militante; della sua lotta per l’emancipazione delle donne siciliane e per la costituzione della prima sezione femminile del PCI in Italia; delle sue passioni; del suo sogno mai sopito di giustizia e libertà; del binomio irriducibile – e purtroppo sempre attuale – tra la politica della necessità e quella dell’apparenza.